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DurumOffline
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La maestra Maria - Confessione

 
Post #1


La maestra Maria - ConfessioneEra una di quelle mattine un pò sonnolente e il cielo grigio di Marzo non aiutava certo a trovare la voglia di fare qualcosa. Pensavo a tutte le faccende di casa da fare, al cane da portare fuori, alla spesa da fare e tutte le incombenze a cui che chi vive da solo deve far fronte. Erano più o meno le dieci quando il telefono squillò. Era lei, la maestra Maria che, per chi non avesse letto i racconti precedenti, ricordo essere la madre di Manuel, il mio amico porco. Insospettabile signora di 80 anni che dietro l'immagine irreprensibile di maestra d'altri tempi nasconde una femminilità e una passionalità fuori dal comune. Ma torniamo a noi. Risposi a quella telefonata, sperando in un suo invito che dopo le solite quattro chiacchiere di rito non tardò ad arrivare. Mandai al diavolo tutte le cose da fare, feci la doccia e dopo tre quarti d'ora ero già sotto casa sua. Mi accolse in maniera quasi fredda, distaccata. Capii che c'era qualcosa nell'aria ma mai avrei pensato a quel che da lì a poco mi avrebbe detto.Mi fece accomodare in soggiorno, lei sul divano, io sulla poltrona davanti e sul tavolino il caffè ancora fumante.Senza indugiare più di tanto, iniziò: "Sai, per tanti anni ho taciuto e fatto finta di niente ma credo sia giunto il momento di dirti qualcosa che non posso più tenere dentro. Io ho sempre saputo che tra te e Manuel c'è un'amicizia fin troppo intima. Tanti anni fa ebbi modo di guardarvi mentre vi scambiavate il piacere con la bocca. Da allora, la visione, dei vostri uccelli in tiro non mi ha più abbandonato e più di una volta mi sono masturbata leccando le tracce di sperma che tu volutamente hai lasciato sulle mie mutande. Credevi non me ne fossi accorta? E poi so benissimo che per qualche tempo ti sei portato a letto la signora Caterina, quella dell'ultimo piano. Non ti dico che sono risentita del fatto che lo hai dato prima a loro che a me, ma quasi".Detto ciò m'invitò a sedermi accanto a lei. Il suo sguardo era a metà tra il severo e il voglioso. Non dissi niente...Ci abbracciammo e lasciammo che le nostre bocche e le nostre lingue facessero il resto. Quando lei mise la mano sul mio uccello duro, continuò la confessione:"In tutti questi anni ho visto Manuel crescere e l'idea di prendere la sua verga dura nel mio ventre mi ha sempre ossessionato. Purtroppo lui non ne vuole sapere di scoparmi tra le cosce perchè nonostante io non sia la sua madre naturale non ci riesce ma ogni tanto, quando ha i coglioni veramente pieni, mi permette di svuotarglieli nella mia bocca".Quelle parole ebbero l'effetto dirompente di una bomba in piena notte. La maestra ottantenne ogni tanto spompinava il gran cazzo di Manuel e lui, il porco, non mi aveva mai detto niente. A quel punto il mio uccello era veramente troppo duro per poter stare ancora chiuso nei pantaloni e lei, abilmente, lo tirò fuori. Cominciò a succhiarlo con una foga che mai fino a quel momento aveva dimostrato. Lo ingoiava tutto, fino in gola. Sentivo la sua lingua morbida girare tutto intorno alla cappella e percepivo la mia sborra salire dai coglioni pieni. M'inginocchiai davanti a lei, alzai la gonna, scostai le mutande già bagnate e cominciai a leccarla avidamente. Passavo dal suo buco del culo al suo clitoride gonfio che abilmente spompinavo. Sentivo il suoi gemiti e bevevo i suoi umori che colavano. Avevo il cazzo di marmo e lei m'implorò di piantarglielo tra le cosce. Non me lo feci ripetere due volte e mentre la pompavo, tra un mugolìo e un urlo di godimento, lei si lasciò andare all'ennesima confessione:"Voglio scoparvi tutti e due insieme! Voglio succhiare il cazzo di Manuel mentre tu mi scopi! Voglio essere riempita di sperma, essere trattata come una troia, come una donna affamata di cazzo merita!".A sentire quelle cose e ad immaginare quella scena, non riuscii a trattenere l'eccitazione e le riempii il ventre con tutto lo sperma che avevo. Uno, due, tre... non so con quanti fiotti di sborra le inondai la fica ormai fradicia ma furono tanti. Restammo uniti ancora per un pò fino a quando lo tirai fuori e lei come al solito lo pulì con abili colpi di lingua. Una volta ricomposti e bevuto il caffè che nel mentre si era freddato, affrontammo il discorso in maniera fredda e lucida, fino a stabilire una linea d'azione che potesse portare ad esaudire il suo (e mio) desiderio: Scoparci insieme Manuel. Non sarebbe stato impossibile ma con un pò di calma ci saremmo certamente riusciti.
08-03-2022, at 11:00 PM
Alıntı
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