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Mi arrangio da solo! (sex toys).

 
Post #1


Mi arrangio da solo! (sex toys)."Papà, papà, ti posso chiedere una cosa?"."Dimmi Andrea, cosa c'è?"."Perché nella camera da letto tua e di mamma c'è un portafrutta con le banane?"."Bè, perché ... ecco ... dunque ... Ma non devi andare a fare i compiti?"."No! allora mi rispondi?"."Ecco, perchè ... perchè .... Ah si! perchè ogni tanto al papà ed alla mamma, di notte, viene fame; così mangiamo una banana. Capito?":"Si. Ma come mai non mettete la frutta in cucina?"."Uff! perchè non abbiamo voglia di andare fino a lì ..."."E perchè dentro al portafrutta ci metti anche i cetrioli? E poi, perchè a me dici sempre che non posso mangiare in camera?"."Senti, ma sei proprio sicuro di non avere compiti per domani?"."Si!"."Ah si? Allora te li faccio fare io. Fila in soggiorno e tira fuori i quaderni che adesso arrivo!".Questo dialogo, tra me e mio figlio Andrea, è avvenuto qualche tempo fa. Ah, i bambini, beata la loro innocenza! anche se devo ammettere che mio figlio sta sviluppando una notevole curiosità su vari aspetti della vita, inclusi quelli più imbarazzanti.E se diventasse curioso sul sesso, come lo sono io, come mi dovrei comportare? Se volesse sperimentare anche lui i rapporti omo e bi sessuali, che faccio? Gli dico: "Non ti preoccupare, anche papà si fa rompere il culo ogni volta che può, sia da altri maschi, sia dalla mamma, con vibratori, mani e altro".Già, perchè le banane e i cetrioli in camera da letto, a quello servono!"Voglio proprio vedere come ti comporterai e cosa risponderai ad Andrea, il giorno che ti chiederà spiegazioni sul sesso", mi ripete sarcasticamente mia moglie, brandendo un vibratore, ogni volta che facciamo sesso e io avanzo richieste particolari.Fortunatamente Giada ha capito la mia natura e mi asseconda volentieri: anzi, l'idea di fottermi come una puttana, di farmi mettere col sedere in aria e di sfondarmi con attrezzi vari, la eccita parecchio.Certo non è sempre stato così: inizialmente lei era imbarazzata, inibita e spaventata dalle mie richieste, ma quando le ho fatto capire che, nel chiuso della camera da letto, se il tuo partner ti chiede qualcosa di bizzarro che però non ti danneggia tutto è concesso e tutto è lecito, allora il suo atteggiamento nei confronti del sesso è lentamente cambiato.Anzi, fin troppo direi, visto che recentemente ho saputo che la mia mogliettina ha scoperto le gioie del sesso saffico, grazie ad alcune sue amiche, decisamente più birichine di lei. Personalmente approvo questo diversivo alla routine quotidiana, che non mi disturba affatto; d'altronde sono il primo ad ammettere che ogni tanto ci vuole un po' di svago.Proprio così, e poi si sa che "troppa gente si occupa dei sensi unici e dei sensi vietati, senza mai mettersi in cammino". Insomma nella vita ci vuole sempre un po' di sana curiosità per scoprire cose nuove. Affanculo la morale bacchettona, i preconcetti e i tabù che ci hanno ficcato in testa a forza fin da bambini! io amo Giada a prescindere dal fatto che lei si faccia leccare o meno la passera dalla sua migliore amica. Ci sono cose ben più gravi di cui preoccuparsi: morte, malattie, lavoro, imprevisti vari, che non vale proprio la pena di chiedersi della liceità o meno di questioni puramente ricreative di questo genere.Naturalmente il fatto che io mi faccia penetrare con coadiuvanti di vario tipo, non implica affatto che io sia meramente passivo: mi piace eccome scoparmi mia moglie, utilizzando ogni suo orifizio disponibile, ma sopratutto coprendola di coccole e baci. Adoro il suo viso ovale, i suoi occhi da cerbiatta, le sue tettine piccole e il suo culetto a mandolino; amo così tanto il suo bel faccino che, quando posso, cerco sempre di riempirlo di sperma ... d'altronde lei apprezza questo gesto.Non sono maschilista, anzi tutt'altro, e credo che ve ne siate resi conto. Ogni qual volta le ho chiesto di sperimentare qualcosa di nuovo (sesso anale, fisting, sborrate facciali ecc.), le ho sempre ricordato: "Non ti preoccupare amore, non ti succederà nulla, guarda che io l'ho provata prima di te!".E questa, passatemi la considerazione personale, è una cosa tremendamente eccitante!Recentemente ho letto questa considerazione, scritta da una donna (o presunta tale), su di un blog, che mi è particolarmente piaciuta e che vi riporto testualmente: "Ho inculato tanti uomini e tante donne con il mio giochino (un dildo di 25 cm. ndr), e vi assicuro che sono più felici gli uomini che le donne! se gli uomini smettessero di usare il cazzo al posto del cervello e mettessero da parte lo stupido orgoglio maschile proverebbero il più grande degli orgasmi a loro concesso dalla natura, l'orgasmo ottenuto attraverso la stimolazione del punto L per via anale. Questo orgasmo è sconvolgente per i maschietti e anche la spruzzata di sperma aumenta in intensità e quantità. Provare per credere cari maschietti!".Che altro dire? Condivido in pieno, anzi - proprio perché ho avuto modo di sperimentare direttamente la cosa - posso giurarvi che le cose stanno davvero così! con la stimolazione anale l'orgasmo maschile diventa super e, cosa ben più importante, l'essere impalati a dovere da un cazzo (vero o di plastica che sia), ti porta a vedere le cose in modo differente e ad avere un comportamento più umile e comprensivo verso chi ti sta vicino.Alle volte, durante le feste o gli incontri con gli amici che ignorano questo aspetto della mia sessualità, sento delle battute salaci sui maschi che si fanno trombare da altri del proprio sesso; bé, mi dispiace dirlo, ma questa gente non ha capito veramente un cazzo!A parte il godimento fisico e mentale, che deriva dall'essere scopati nel culo, il farsi penetrare ti conduce veramente a buttare alle ortiche lo stupido e vuoto "orgoglio maschile". Personalmente, dopo avere sperimentato l'amore omosessuale, mi sono sentito libero da inibizioni, costrizioni e preconcetti di vario genere; non solo, ma mi sono sentito anche più vicino all'altra metà del cielo.Capire cosa può provare (almeno dal punto di vista fisico), la tua partner durante un rapporto anale, o nel momento in cui le guarnisci il viso di sborra, ti porta a comprendere meglio le sue esigenze, evitando di usare quella fastidiosa e irritante tracotanza che è tipica di noi maschietti.Al rapporto anale ci si arriva per gradi e non certo dall'oggi al domani. Io, per mio conto, ho cominciato da adolescente a masturbarmi infilandomi nel culo oggetti di vario tipo e dimensione.Non avendo, in quel periodo, la possibilità di disporre di un partner maschile adeguato e non potendo fruire di vibratori e simili, mi sono dovuto arrangiare con ciò che trovavo nella casa dei miei genitori.Avevo circa quindici anni, frequentavo il primo anno di Liceo e mi ricordo che cominciavo a provare un terribile "prurito" al buco del culo: qualche giorno prima, inoltre, avevo avuto una visione mistica che aveva fatto letteralmente impazzire i miei ormoni. Avevo accompagnato mio padre a ritirare la macchina dal meccanico, quando da dentro l'officina vedo uscire un tronco di cazzo da sballo!Era un ragazzo, approssimativamente sui vent'anni di età, con un fisico da paura e con un vistoso rigonfiamento in corrispondenza del "pacco", che la diceva lunga su quanto l'amico fosse fornito. A quella vista cominciai a sudare freddo e il mio attrezzo prese a indurirsi.Rimasi seduto su di una panca, proprio per non destare sospetti, però dentro di me mi sentivo ribollire. Quella sera ci diedi dentro di mano, fino quasi a slogarmi il polso, immaginandomi lui nudo che si faceva spompinare da me, o io sopra di lui, mentre mi facevo rompere il culo a smorzacandela dal suo poderoso uccello.Provai anche a cercare di capire chi fosse e dove abitasse, ma fu tutto inutile: purtroppo lui non risiedeva in città e io, ovviamente, non potevo certo spostarmi autonomamente. Peccato.Così, preso dalla disperazione, mi guardai attorno e vidi le banane che mia madre regolarmente comperava dal fruttivendolo.Quella notte stessa, dopo che i miei erano andati a letto, mi procurai una s**tola di crema per le mani e presi ad ungere quel bel frutto, poi me lo appoggiai allo sfintere, chiusi gli occhi e cercai di distendere quanto più possibile i muscoli dell'ano e del retto.Lentamente il frutto prese ad entrare dentro di me, dandomi una strana e sconosciuta sensazione a metà fra il dolore e il piacere. Era fatta! per la prima volta mi stavo rompendo il culo, anche se solo con una banana. Dopo averla fatta entrare, cominciai a masturbarmi furiosamente finché, dopo un po' di quello spugnettamento, venni con un getto di sborra mai visto prima, tanto che io stesso mi spaventai.I problemi cominciarono, però, subito dopo, quando mi tolsi la banana dal culo: la guardai e per poco non mi venne da rimettere, visto che era coperta da uno strato di crema misto alle mie feci per tutta la sua lunghezza."Oddio, guarda che disastro e adesso che faccio?", pensai. Così, zitto, zitto, mi diressi verso il bagno dove lavai e ripulii con cura il frutto che mi aveva donato così tanto piacere. Poi riposi la banana sul mio tavolo in camera con l'idea di usarla la notte seguente; se non ché mia madre, la mattina seguente, la mise in un sacchetto e me la diede per fare colazione a scuola.Che pena! mi dispiacque davvero tanto doverla mangiare, ma allo stomaco - oltre che al culo - non si comanda.Quella pasqua, in compenso, ricevetti in regalo da mia zia un bell'uovo di cioccolato, che conteneva un gadget veramente notevole: un portapenne rigido in plastica di forma cilindrica, dotato di una funicella, di color rosso e con un tappo arrotondato che ricordava tanto - ma guarda un po' - la cappella di un fallo maschile.Ringraziai mia zia con un ampio sorriso di felicità e la notte stessa collaudai il portapenne falliforme: tolsi la fune che serviva per appenderlo al collo e lo cosparsi ben bene di crema per agevolare il suo ingresso nel mio retto. Fu quello l'inizio di una amicizia (quella tra me e il portapenne si intende), durata parecchi anni, fino ad oltre il periodo della laurea.Quasi ogni sera mi cacciavo quel giocattolo su per lo sfintere, masturbandomi poi sul pavimento della mia camera.Purtroppo, quando si è adolescenti ed inesperti, si tende ad esagerare, così a forza di cacciarmi oggetti su per il culo e di masturbarmi, la mia resa scolastica cominciò a precipitare in caduta libera."Suo figlio è distratto!", dicevano gli insegnanti a mia madre durante i colloqui, "Quando spiego, lui sembra pensare ad altro". Purtroppo, al centro dei miei pensieri, in quel periodo, c'era non solo la fica, ma anche l'arte della masturbazione che avevo scoperto da perfetto autodidatta, nonché il desiderio di farmi rompere il culo da qualcuno in carne e ossa.Poi, come per tutte le cose, anche queste trasgressioni masturbatorie rientrarono nell'alveo della normalità, anche se quell'anno - ahimè - pagai a caro prezzo il mio disimpegno a scuola, venendo rimandato a settembre con un paio di materie sul groppone.Passai quell'estate a studiare di giorno e a masturbarmi di notte, sempre con l'ausilio del mio fido fallo di plastica.Qualche tempo dopo ai miei genitori regalarono una zucchina da guinnes dei primati, che aveva proprio la forma di un grosso cazzo con tanto di scroto nella parte sottostante. Mia madre la mise in frigo con l'insana idea di affettarla e friggerla nei giorni successivi; cosi io, ogni volta che entrambi uscivano dopo pranzo per recarsi al lavoro, prendevo la zucchina e la usavo per rompermi sempre di più il deretano, tanto che sia le banane, sia il membro di plastica rossa entravano a meraviglia e senza quasi più attrito.Oramai era fatta! ero orgogliosissimo di aver sperimentato i piaceri dell'autoerotismo "spinto" e di essermi finalmente allargato a dovere lo sfintere."Se il sesso anale è così godurioso con una zucchina, pensa con un cazzo vero", mi ripetevo tra me, meditando di spingere sempre più in alto l'asticella dei traguardi da raggiungere.Successivamente provai dapprima a gustare il mio sperma, e poi sperimentai l'ebbrezza del clistere. In gioventù ero decisamente più atletico di oggi così, con una ben determinata contorsione, riuscivo a piegarmi in modo da portare il mio uccello davanti alla mia faccia.Procedevo poi con la masturbazione e, infine, riuscivo in tal modo a riempire la mia faccia del mio stesso sperma o, in alternativa, a farlo arrivare direttamente nella mia bocca. Ne scoprii il sapore e realizzai con soddisfazione che mi piaceva; così presi a gustarmelo ogni volta che mi masturbavo, usando piattini o bicchieri per raccoglierlo senza sprecarlo.Qualche tempo dopo, all'età di circa diciassette anni, mi sottoposi ad un ciclo di sedute dentistiche da un nostro amico, per devitalizzare ed otturare alcuni denti. Alla fine del lavoro il dentista mi disse: "Guarda che per pulire a fondo i denti, dovresti dire a tuo padre, di comperarti un idropulsore"."Idrochè?", risposi io meravigliato."Idropulsore", replicò lui, "Si tratta di una macchina, dotata di serbatoio, che emette un sottile getto d'acqua. E' ottimo per la pulizia approfondita dei denti".Mio padre, che per queste cose non badava a spese, prese il migliore sul mercato e lo mise a mia esclusiva disposizione; solo che io - come al solito - ne studiai un utilizzo differente e meno consueto. Quando in casa non c'era nessuno, involgevo il manipolo da cui usciva il getto con del cellophane, lo cospargevo di crema e me lo ficcavo su per lo sfintere (oramai il mio culo era diventato un posto molto trafficato, dove circolava un po' di tutto). Una volta fatto ciò, avviavo la macchina e mi godevo il clistere pulsato.Devo dire che il risultato era decisamente migliore rispetto all'utilizzo di siringhe piene di acqua, che peraltro usavo già da qualche tempo, e la mia soddisfazione nell'utilizzare questa nuova macchina era evidente."Allora come ti rovi con l'idropulsore che ti ho comperato?", mi chiese mio padre."Benissimo", gli risposi prontamente, "Anzi, ti dirò, non potrei più farne a meno".Successivamente, sempre mio padre, mi regalò un rasoio elettrico per la barba. Ma io, neanche a dirlo, oltre che per radermi la prima barba, lo utilizzai anche per depilarmi periodicamente le palle ed il buco del culo.Quando mi masturbavo analmente, infatti, utilizzavo uno specchietto per ammirare meglio l'atto dell'auto-penetrazione; fatto sta che io non sopportavo di vedere riflessa tutta quella peluria che contornava il mio sfintere. Così decisi di darci un "taglio", dapprima utilizzando le pericolose e infide lamette e poi il ben più sicuro e maneggevole rasoio elettrico di papà. Insomma, le cose andarono avanti così, tra un clistere e una masturbazione anale, fino al conseguimento della maturità di scuola superiore. Poi venne il gran salto verso l'Università e lì, come sapete, la musica cambiò in meglio: incontrai le persone giuste e dopo poco riuscii a soddisfare in pieno e a fondo le mie curiosità omosessuali, facendomi rompere il culo da un ragazzo mio coetaneo, incontrato in un seminario di studio.Quando mi feci penetrare per la prima volta, il mio amico rimase a dir poco scioccato: "Ma non mi avevi detto di non essere stato mai scopato prima nel culo?", mi domandò sorpreso."Si, nessuno mi ha mai rotto il culo! perché me lo chiedi?", gli risposi."No, te lo chiedo perché appena ho appoggiato il cazzo al tuo sfintere, quello è entrato dentro senza problemi, e la cosa mi sorprende non poco!"."Senti", gli feci con fare seccato, "Ho solamente detto che TU eri il primo uomo a rompermi l'ano, ma non ti ho certo detto di non essermi mai ficcato niente dentro prima di ora. Se proprio lo vuoi sapere è da quando ho quindici anni che mi masturbo usando banane e altri oggetti!".In seguito conobbi Giulio, poi Richard e da quel momento la mia vita sessuale ebbe una vera svolta; con loro ebbi modo di esplorare in lungo e in largo la natura dei rapporti omosessuali, arrivando a soddisfare completamente tutte le mie curiosità sull'argomento.La cosa più bizzarra (ed imbarazzante), che mi accadde in quegli anni, è legata proprio all'utilizzo dei vibratori.Come vi ho detto prima, io disponevo di una sorta di fallo di plastica che usavo regolarmente quando non disponevo di un partner, tuttavia non avevo mai utilizzato un fallo vibrante come quelli che venivano pubblicizzati sulle riviste porno.Sinceramente non mi andava di ordinarli per posta, anche se sulle riviste che ne pubblicizzavano la vendita c'era scritto: "spedizione con pacco anonimo". Così quando in città aprì il primo sexy shop, mi precipitai a comperare il mio primo fallo vibrante.Comperai uno strap-on dildo e me lo portai a casa. La sera io e Giulio lo provammo insieme, ricavandone grande soddisfazione.Tuttavia la cosa a me non bastava affatto, così il giorno dopo decisi provarlo in solitaria.Non avevo lezione quella mattina, così chiusi i libri e, visto che non riuscivo a pensare ad altro, mi spogliai e mi chiusi nella mia camera. Mi infilai il vibratore nel culo e ci diedi dentro come un matto fino al pomeriggio inoltrato, masturbandomi e venendo più e più volte.Quello che accadde dopo, però, non lo auguro a nessuno, neppure al mio peggior nemico: una serie di fortissime scariche di diarrea, provocate dalle continue vibrazioni del dildo, mi impedirono di uscire di casa per almeno due giorni. Alla fine, quando finalmente gli astringenti fecero effetto, ero ridotto uno straccio, privo di forze e con una bruttissima cera nel viso.Giulio, al quale avevo raccontato tutto, se la rideva come un matto."Ridi, ridi bastardo!!!", gli dicevo, incazzato come una iena, "Guarda che non potrai incularmi ancora per diversi giorni. Quindi, se vuoi soddisfare le tue voglie, vedi provvedere manualmente!!!".Eh sì, la masturbazione anale è una vera e propria arte; tuttavia come tutte le cose belle deve essere presa a piccole dosi. Guai ad esagerare!
04-04-2021, at 12:08 PM
Alýntý
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